A dominare la tavola sono ancora oggi i piatti della cosiddetta cucina povera, quella gastronomia che nei secoli si è sviluppata a partire dai pochi ingredienti a disposizione, simbolo di carestia ma anche dell’abilità degli abitanti di saper trasformare dei prodotti semplici in piatti gustosi.
Fondamentale in tutto il Centro Italia ma profondamente legato alla Toscana è infatti quel filone di ricette nate per riutilizzare il pane raffermo, elemento sacro e prezioso da conservare con cura: è proprio dal rispetto per questo ingrediente che hanno origine specialità celebri

come la pappa al pomodoro, la panzanella, l’acquacotta, la ribollita e tante altre prelibatezze a base di pane secco che hanno fatto della tavola toscana l’emblema della cucina popolare. Ma poi ci sono i piatti di carne dell’entroterra, selvaggina in primis, e le ricette di pesce della bellissima costa. Un panorama variegato e affascinante, che da sempre richiama turisti da ogni dove, in cerca di paesaggi incantevoli e una cucina sincera.

I piatti tipici

Cosa assaggiare? Si parte dalle zuppe, dalla ribollita alla pappa al pomodoro, ma anche l’Acqua Cotta, piatto antico a base di cipolle rosse Seensi . Fra le paste, via libera a pici, gnudi, pappardelle, gnocchi e tortelli di patate, mentre per gli amanti della carne, impossibile resistere a un’ottima bistecca alla fiorentina, da gustare rigorosamente al sangue. Ancora, panino col lampredotto, trippa, crostinie costine di maiale alla brace. Senza dimenticare i tanti salumi tipici del territorio, dalla finocchiona al lardo di colonnata. Dulcis in fundo, torta co’ bischeri, budini di riso, cantucci e castagnaccio.

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